COLLABORATRICI: COME SELEZIONARLE?

Trattando della selezione ed eventuale assunzione di personale, occorre in primo luogo chiarire come questa debba necessariamente partire da un presupposto: la volontà di ampliare il proprio organico. 

Frequentemente i Centri Estetici, in particolare se gestiti da una titolare abituata a lavorare da sola, ritengono che la presa in carico di personale e soprattutto le relative implicazioni, quali il rapporto contrattuale, la formazione e l’affidamento di mansioni e clienti, sia da rinviarsi ad un secondo momento, quando l’attività sarà cresciuta o si espanderanno i locali.

Una simile “forma mentis”, per quanto assolutamente comprensibile, nasce solitamente da 2 elementi: abitudine e paura. E’ facile comprendere come simili presupposti mal si concilino con un’attività commerciale, che, per sua natura dovrebbe sperimentare e, nella comprensione dei propri limiti, crescere. 

La crescita di un Centro Estetico, da tradursi nell’aumento dei clienti e quindi nell’incremento del fatturato, deve infatti partire da concetti astratti, quali la comprensione delle proprie possibilità e del proprio target, ma dovrà poi concretizzarsi nell’assunzione di personale, indispensabile allo sviluppo dell’attività.

Occorre quindi invertire la tendenza “Prima cresco, poi assumo” e trasformarla in “Assumendo, potrò crescere”.  

In questo senso, esistono precisi segnali: clienti che dichiarino di voler portare nel Centro una parente od un’amica o clienti che chiedano di incrementare il numero di sedute o di trattamenti. Se la risposta a tali richieste fosse “No, mi dispiace, non riesco” per troppe volte, è il momento di assumere. 

In aggiunta, se intendi fornire servizi di estetica avanzata, consulenze o trattamenti speciali, dovrai gestire un numero inferiore di clienti, e dunque otterrai profitti inferiori a quelli possibili. In altre parole, non starai sfruttando il pieno potenziale della tua attività. 

Per concludere questa prima e fondamentale introduzione, questi alcuni concetti che è necessario scardinare perché falsi: “Sono l’unica in grado di farlo”, “Sto bene così come sto”, “E’ normale lavorare fino a tardi tutte le sere e spesso anche nel weekend”, “Le consulenze sono inutili”, “un’altra persona costerebbe troppo”. 

Una volta stabilita la volontà di inserire una collaboratrice, occorre innanzitutto considerare l’inquadramento contrattuale. 

Attualmente, la legge consente di utilizzare stagiste o tirocinanti. Questo ti consentirà di formarle secondo le tue esigenze e rimandare l’assunzione fino a 6 mesi dopo il primo giorno di collaborazione, in modo da verificarne le qualità professionali ed umane, non ultima la compatibilità caratteriale con te ed i tuoi metodi di lavoro. 

Durante questo periodo, sarà fondamentale un’impostazione “bi-direzionale”: tu dovrai trovarti bene con lei, ma lei dovrà trovarsi bene con te. In tal senso, ogni collaboratore ricerca sempre le stesse cose: considerazione e possibilità di crescita.

Il percorso di formazione, da condividere con la nuova collaboratrice, servirà sia ad incrementare le sue capacità sia a farla sentire “parte” di qualcosa e fidelizzarla al tuo Centro. Questa attitudine emergerà nel rapporto con ciascun cliente e non le farà pesare l’esigenza di dedicare al lavoro quel qualcosa in più che farà la differenza. In un certo senso, è necessario che la tua collaboratrice “senta” l’attività come propria. 

Nel dettaglio, una strategia opportuna è quella di trasmettere alla tua nuova collaboratrice 2 trattamenti, ad esempio la pulizia del viso e l’epilazione in piccole zone del corpo. 

Come sopra detto, al contrario delle competenze tecniche, che possono sempre insegnarsi, soprattutto se l’”alunna” dispone delle basi del lavoro dopo la frequentazione di una scuola di estetica, quelle umane devono essere già presenti. L’iter di selezione dovrebbe quindi concentrarsi su elementi quali la predisposizione dell’apprendimento, l’etica del lavoro e l’adattabilità. 

La procedura dovrebbe impostarsi come segue:

Dopo un primo incontro conoscitivo, è opportuno prevedere un secondo colloquio, di tipo tecnico, dopo un periodo di circa 10 giorni.

Questo ti consentirà sia di valutare le qualità umane della candidata sia di avere conferma della tua impressione (si è presentata in orario ad entrambi gli incontri? Era abbigliata in modo consono ad un colloquio di lavoro? Aveva ricevuto altre offerte, che la interessavano più della tua, per cui non si è presentata al secondo colloquio?). 

Una buona abitudine è poi quella di prendere appunti su ogni domanda e relativa risposta.

L’impostazione degli incontri dovrebbe essere informale e, soprattutto durante il primo colloquio, non riguardare aspetti tecnici. Alcuni questi molto utili a valutare le qualità “umane” della candidata riguardano il rapporto con i genitori, l’opinione sugli studi fatti o in corso, la considerazione dei professori. 

Dopo l’assunzione, si presume che tu divenga una sorta di insegnante, se non addirittura di genitore, per i tuoi collaboratori, dato che sarai tu a trasmettergli le regole del lavoro, a compensarli economicamente e ad impostare il loro futuro professionale. In questo senso, ti sarà utile conoscere la sua considerazione per tali figure ed in generale per l’autorità. 

Nel secondo incontro, oltre a soffermarsi sugli aspetti tecnici, potrai ripetere le medesime domande ma in forma differente (es: non “Cosa pensi dei tuoi professori?” ma “Se potessi tornare indietro, rifaresti la stessa scelta di scuola?”), per saggiare la sincerità e la coerenza della persona di fronte a te. 

Al termine del processo di selezione, con la figura o le figure che avrai selezionato sarà fondamentale strutturare da subito un processo di formazione di cui dovrai occuparti quotidianamente. Chiaramente sarà complicato e richiederà di sottrarre del tempo alle tue abituali occupazioni, ma ricorda 2 cose: 1. Il tempo impiegato, se di qualità, andrà via via diminuendo, e 2. Ogni alunno è un riflesso degli insegnamenti del professore. 

Alunni preparati, umanamente e professionalmente, arricchiranno il tuo Centro, saranno una stimolante fonte di confronto e saranno fidelizzate per sempre a te ed ai tuoi insegnamenti. Non un peso, ma una risorsa. 

Elisa Clerici è Dott.ssa in Psicologia del Lavoro e da anni affianca all’attività in Studio la collaborazione come consulente esterna presso varie società di Executive Search ed Head Hunting. E’ specializzata in profili professionali medium-high level.