INFEZIONE DA COVID 19 E SICUREZZA NEI CENTRI ESTETICI

L’attuale pandemia da Covid-19 costituisce un serio problema di salute pubblica di difficile gestione, sia per la facilità di trasmissione del virus, sia per l’attuale carenza di presidi terapeutici e di farmaci preventivi efficaci. Pertanto, l’unica possibilità di arginare l’infezione è rappresentata dalle vaccinazioni di massa, al fine di creare una “immunità di gregge” che sia in grado di arginare la circolazione del virus. In attesa di questa auspicabile situazione sanitaria, per il momento è indispensabile attenersi alle note indicazioni atte a limitare il più possibile la circolazione del Covid 19 (ultimo Dpcm in data 15 gennaio 2021).

Allo scopo, è risaputo che il distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione e delle soluzioni disinfettanti, sono le uniche armi a nostra disposizione in questo momento.

È altresì noto che la diffusione dei contagi avviene prevalentemente in ambienti chiusi, per cui una particolare attenzione va riservata ai comportamenti individuali e collettivi che sono alla base della prevenzione dell’infezione.

Per quanto riguarda nello specifico i Centri Estetici, la potenziale aggregazione di persone che puo’ verificarsi impone in modo cogente l’osservanza di alcuni principi di precauzione.

I Centri estetici, a differenza di altri esercizi commerciali, includono peraltro una componente psicologica molto incisiva sulla propria clientela: i dati mostrano come, solo nelle prime settimane di emergenza, la vendita online di prodotti cosmetici abbia registrato un significativo incremento, attestandosi a + 60% rispetto al periodo pre-lockdown. 

In tal senso, può desumersi come i consumatori siano restii a privarsi dei prodotti per la cura del corpo. La conseguenza più logica è che all’igiene ed alla sicurezza all’interno dei Centri Estetici debba dedicarsi particolare attenzione. 

Le prime misure vanno prese nel momento in cui le persone afferiscono in tali Centri: in realtà, il “Gold Standard” nella selezione dei potenziali infetti è rappresentato dall’esecuzione di un tampone antigenico rapido che fornisce il referto in 15 minuti e presenta una sensibilità diagnostica di circa il 90%.

Tuttavia, poichè non sempre è possibile ricorrerere a tale test di identificazione virale, si puo’ utilizzare quello che è stato definito “tampone virtuale”.

Questo si attua procedendo ad una breve anamnesi delle persone che devono accedere ad un luogo chiuso in cui si effettuano procedure mediche o estetiche e consiste nel porre alcune domande: indagare se ci sono stati episodi recenti di febbre, di faringite, di diarrea o se è presente una perdita del gusto e dell’olfatto.

Inoltre, va indagato l’eventuale scambio di contatti con persone infette o se sono stati fatti recenti viaggi in aree endemiche con presenza di ceppi virali mutanti (Gran Bretagna, Sud Africa, Brasile). 

Nel caso che una di queste risposte fosse positiva, va sicuramente rimandato l’appuntamento presso il Centro Estetico, in attesa di maggiore approfondimento diagnostico presso un laboratorio di analisi e di una valutazione da parte del Medico Curante.

Inoltre, è fondamentale che l’accesso ai Centri estetici sia sottoposto all’osservanza di rigorose regole epidemiologiche, tra cui la misura della temperatura corporea al momento dell’accesso al servizio, con possibile esecuzione del “tampone virtuale”, e rigida osservazione delle più recenti disposizioni normative. Ad ora è opportuno il riferimento al Dpcm 15 gennaio 2021 che, tra l’altro, prevede: 1) utilizzo di sistemi di protezione individuale; 2) rispetto dell’applicazione di misure igienico-sanitarie-ambientali per la disinfezione delle superfici di lavoro; 3) utilizzo di amuchina dove e quando previsto (sodio ipoclorito); 4) arieggiamento frequente degli ambienti di lavoro; 4) sanificazione frequente degli ambienti con perossido di idrogeno mediante apparecchiature dedicate.

Insomma, in pochi luoghi come nei Centri Estetici vale la regola “la sicurezza prima di tutto”, e soprattutto “prevenire è meglio che curare”!

Prof. Aldo Parisi

Dirigente Medico presso Clinica di Malattie Infettive,IRCCS Ospedale San Matteo, ex-Professore a Contratto presso l’Università degli Studi di Pavia