INTEGRATORI ALIMENTARI: SERVONO REALMENTE?

Secondo un recente rapporto Censis, circa 32 milioni di italiani, corrispondenti ad un individuo su due, assumono integratori alimentari con regolarità. 

Numeri importanti, che hanno spinto il Ministero della Salute a divulgare un decalogo per un corretto impiego di questi prodotti. 

Ma davvero così tanti italiani ne hanno bisogno? 

Un regime alimentare sano ed equilibrato, basato sui principi della dieta mediterranea e sull’assunzione di alimenti “funzionali”, cioè ricchi di composti bioattivi benefici, è quasi sempre in grado di fornire tutto ciò di cui l’organismo ha bisogno, mentre l’uso non consapevole di integratori, nella ricerca di una soluzione semplice ad un problema complesso, risulta spesso inefficace e dannoso. 

Esistono tuttavia condizioni in cui la sola dieta può non essere sufficiente, per cui è lecito chiedersi: chi ha bisogno degli integratori?

L’esempio più comune è rappresentato dagli sportivi, la cui necessità di ottimizzare la condizione fisiologica del muscolo durante la preparazione atletica e l’eventuale recupero post-infortunio potrebbe soddisfarsi tramite l’uso di integratori. 

Un’ulteriore ipotesi riguarda gli anziani, costretti a confrontarsi con i molteplici aspetti del processo di invecchiamento tra cui osteopenia e sarcopenia, anticamere di ben più preoccupanti eventi clinici (allettamento, fratture, etc.). 

Si possono poi considerare le donne in gravidanza, per cui una carenza di acido folico potrebbe causare malformazioni al feto, o coloro che adottino un regime alimentare vegano, carente di vitamina B12, per i quali l’uso di opportuni integratori è fortemente consigliato se non imprescindibile. 

In queste e molte altre condizioni, ferma la necessità di una dieta equilibrata e di uno stile di vita salutare, il ricorso ad una specifica integrazione di sostanze nutritive può contribuire a migliorare lo stato nutrizionale ed offrire numerosi benefici.

Al di fuori delle ipotesi esposte, l’uso “fai da te” di integratori può presentare problemi di sicurezza, soprattutto in caso di soggetti con patologie latenti, di dosaggi eccessivi o di uso di prodotti non professionali. 

Rispetto a quest’ultima ipotesi, si consideri che a dispetto del valore multimilionario del mercato degli integratori, ben pochi prodotti sono opportunamente documentati con solide evidenze scientifiche.

Spesso, e per differenti motivi, gli studi condotti risultano infatti poco attendibili: dallo scarso controllo delle variabili confondenti, alla scelta di campioni di piccole dimensioni o a quella di test per la valutazione della performance non propriamente affidabili. 

Se dunque dal lato dell’offerta è necessario porre grande attenzione, quello della domanda presenta invece spunti di analisi sui motivi che inducono all’uso di integratori, tra cui uno dei più diffusi è il desiderio di perdere peso.

L’abbinamento uso di integratori / dimagrimento è infatti da smentire, posto che esso trova applicazione solo dietro attenta supervisione Medico Specialistica e risulta invece inutile, se non foriero di gravi problemi, in assenza di quest’ultima. 

Per essere “sana”, la perdita di peso non può prescindere dal regolare esercizio fisico e da una dieta corretta, che, attenzione, non coincide solo con il porre attenzione alle calorie. Occorre infatti considerare la qualità, la quantità e l’abbinamento degli alimenti, fondamentale non solo per la perdita di peso ma anche per facilitare l’assorbimento dei vari nutrienti. Si pensi al ferro, per il cui alcune gocce di limone spremute sugli alimenti che lo contengono (es.: carne o spinaci), è sufficiente a garantire un corretto assorbimento. 

Il mercato (specialmente online) propone molti integratori che promettono “miracoli dimagranti”: questi prodotti, pur in grado di attivare il metabolismo e bruciare più velocemente i grassi, hanno però almeno due controindicazioni: oltre a generici effetti collaterali indesiderati, sussiste infatti il rischio di “trauma metabolico”, una compromissione dell’organismo per cui i chili persi sarebbero rapidamente ripresi dopo l’interruzione degli integratori. 

L’invito è allora quello di tornare alle origini e in particolare alla dieta mediterranea: un regime nutrizionale ricco di frutta, verdura, olio di oliva, cereali integrali e frutta secca, in grado di offrirci tutto ciò di cui il nostro organismo ha bisogno. Basti pensare che l’olio extravergine d’oliva, cardine della dieta mediterranea, ha delle proprietà nutrizionali superiori a tutti gli integratori presenti in commercio. 

Quali allora le regole per un corretto utilizzo degli integratori? 

Come indicato nel decalogo del Ministero della Salute, una buona norma è il confronto con il proprio medico, in particolare nel corso di una terapia farmacologica o se non si sia in buona salute.  

Pur acquistabili senza ricetta medica, gli integratori sono insomma da prendere “con le molle”, per cui ritengo  sia sempre opportuna una visita medica che attesti lo stato di salute generale e l’assenza di controindicazioni.  

Mai affidarsi al fai da te, al consiglio dell’amico o anche del personal trainer. 

Dr. Luca Pacciolla

Medico Chirurgo, Master II° liv. In Dietetica e Nutrizione Clinica, Spec. in Educazione motoria preventiva ed adattata. Socio aggregato FMSI – Federazione Medico Sportiva Italiana. Medico FPI – Federazione Pugilistica Italiana.